Il 28 agosto 1337 segnò un momento significativo nella storia di Bologna, quando Taddeo Pepoli tornò al potere, portando con sé una leadership lungimirante e un periodo di stabilità e prosperità relativa per la città. In questo articolo, esploreremo il governo di Taddeo Pepoli, il suo ruolo nella gestione dei rifornimenti di grano, e l'impatto della devastante peste del 1348 sulla città.

Il Governo di Taddeo Pepoli

Il governo di Taddeo Pepoli, caratterizzato dalla sua ascesa al potere nel 1337, si rivelò essere un periodo di stabilità politica ed economica per Bologna. Uno dei suoi contributi più significativi fu l'avvio dei lavori di costruzione di Palazzo Pepoli in via Castiglione, un edificio che ancora oggi rappresenta un'icona della città.

Taddeo Pepoli era un governante lungimirante che cercava il benessere della sua città. Una delle sue azioni più rilevanti fu quella di garantire a Bologna un approvvigionamento di grano a basso costo. Per raggiungere questo obiettivo, Taddeo intraprese affari clandestini con i ghibellini della Romagna, tradizionalmente nemici di Bologna. Questi accordi consentirono il passaggio di grano prezioso proveniente dalla Sicilia attraverso il mare.

Questo escamotage garantì a Bologna una maggiore autonomia rispetto ad altre città e contribuì a stabilizzare l'approvvigionamento alimentare. Tuttavia, nonostante questa lungimiranza, la città non fu immuni da una catastrofe epocale che avrebbe colpito l'intera Europa: la peste del 1348.

La Peste del 1348: La Calamità Che Colpì Bologna

La peste del 1348 fu una delle epidemie più devastanti della storia, e Bologna non fu risparmiata dalla sua furia. La città, che in precedenza aveva una popolazione di oltre 50.000 abitanti, perse la metà della sua popolazione a causa della malattia.

Gli anni che precedettero l'arrivo della peste furono segnati da predizioni apocalittiche, con predicatori che parlavano di piogge sulfuree, venti velenosi e muraglie di fuoco. Quando la malattia iniziò a diffondersi, il contagio mortale era così potente che si credeva potesse essere trasmesso persino con lo sguardo dei malati. Per molti, questa peste fu vista come un castigo divino, una punizione per i peccati e le eresie.

La Morte di Taddeo Pepoli

Taddeo Pepoli visse abbastanza fortunatamente da non vedere gli orrori della peste. Morì all'età di sessant'anni, e la sua morte fu un momento di lutto per la città. La cerimonia funebre si svolse in San Domenico, dove una tomba, attribuita al veneziano Jacopo Lanfrani, fu eretta in sua memoria.

Dopo la morte di Taddeo Pepoli, Bologna dovette affrontare una grave crisi demografica a causa della peste del 1348. La città si trovò di fronte alla sfida di riprendersi e di affrontare le conseguenze di questa terribile calamità.

Conclusioni

Il ritorno di Taddeo Pepoli al potere nel 1337 rappresentò un periodo di stabilità e lungimiranza per Bologna. Taddeo contribuì a garantire l'approvvigionamento di grano e avviò importanti progetti di costruzione per la città. Tuttavia, la peste del 1348 fu una catastrofe senza precedenti che colpì la città in modo devastante.

La storia di Taddeo Pepoli e della peste del 1348 offre un'opportunità per riflettere sulla resilienza delle comunità in momenti di crisi. Bologna, nonostante le avversità, sarebbe alla fine rinata, continuando la sua storia di cultura e prosperità.