29 gennaio 1944: Il grande bombardamento di Bologna

Il 29 gennaio 1944 rappresenta una delle pagine più drammatiche della storia di Bologna durante la Seconda Guerra Mondiale. In quel giorno, la città fu colpita da uno dei più devastanti bombardamenti aerei subiti dall'Italia durante il conflitto. Tra le 11:30 e le 12:50, ottanta "fortezze volanti" americane B-17 sganciarono un'enorme quantità di bombe sul centro storico di Bologna, causando distruzioni immense al patrimonio artistico, culturale e architettonico della città. Nonostante la violenza dell'attacco, il numero delle vittime fu relativamente basso (31 morti), grazie alla resistenza dei rifugi antiaerei e alla tempestiva evacuazione della popolazione.

Il contesto storico

Durante la Seconda Guerra Mondiale, Bologna, come molte altre città italiane, divenne un obiettivo strategico per le forze alleate. La sua posizione geografica, nodo ferroviario e centro industriale, la rendeva un bersaglio prioritario per interrompere i rifornimenti alle truppe tedesche e fasciste. Tra il 1943 e il 1945, Bologna subì oltre cento raid aerei, ma quello del 29 gennaio 1944 fu particolarmente distruttivo a causa della precisione e dell'intensità dell'attacco.

Il bombardamento avvenne in un momento cruciale della guerra: l'Italia era divisa in due, con il sud liberato dagli Alleati e il nord ancora sotto il controllo della Repubblica Sociale Italiana e delle forze tedesche. Bologna, situata nella Repubblica di Salò, era un simbolo della resistenza fascista, ma anche una città che pagava un prezzo altissimo per la guerra.

La distruzione del patrimonio artistico e culturale

Il bombardamento del 29 gennaio 1944 colpì duramente il cuore storico e culturale di Bologna. Tra i monumenti e gli edifici distrutti o gravemente danneggiati vi furono:

  1. Teatro Anatomico dell'Archiginnasio: uno dei gioielli del Rinascimento bolognese, costruito nel 1637, fu ridotto in macerie. Questo luogo, dove si svolgevano le lezioni di anatomia, era un simbolo della tradizione scientifica e accademica della città.

  2. Cappella dei Bulgari: un'antica cappella medievale situata nell'Archiginnasio, anch'essa distrutta.

  3. Teatro del Corso: un importante teatro cittadino, centro della vita culturale bolognese.

  4. Chiesa di San Giovanni in Monte: una delle chiese più antiche e ricche di storia di Bologna, gravemente danneggiata.

  5. Oratorio di San Filippo Neri: un luogo di culto e di aggregazione sociale, ridotto in rovina.

  6. Casa natale di Guglielmo Marconi: il luogo di nascita del celebre inventore della radio, simbolo dell'innovazione scientifica italiana.

  7. Sede de "L'Avvenire d'Italia": il quotidiano cattolico, situato in via Mentana, subì gravi danni.

La reazione della città e il salvataggio dei libri

Nonostante la devastazione, la risposta della città fu immediata e coraggiosa. Il personale dell'Archiginnasio, guidato dal direttore Albano Sorbelli, si impegnò in un'opera di salvataggio dei libri e dei manoscritti della biblioteca. Migliaia di volumi, spesso smembrati e lacerati, furono recuperati dalle macerie. Il 4 febbraio 1944, la parte più preziosa del patrimonio librario fu trasferita a Casaglia, un luogo più sicuro fuori città, insieme ai cataloghi e agli inventari. I servizi di lettura e prestito furono temporaneamente spostati presso le scuole Bombicci in via Saragozza, dimostrando la resilienza e la determinazione dei bolognesi nel preservare la loro cultura.

Il bilancio umano e materiale

Nonostante la violenza del bombardamento, il numero delle vittime fu relativamente contenuto: 31 morti. Questo fu possibile grazie alla resistenza dei rifugi antiaerei e alla tempestiva evacuazione della popolazione. Tuttavia, il danno materiale fu enorme, con interi quartieri del centro storico ridotti in macerie. La distruzione di monumenti e edifici storici rappresentò una perdita incalcolabile per il patrimonio culturale non solo di Bologna, ma dell'intera Italia.

L'eredità del bombardamento

Il bombardamento del 29 gennaio 1944 lasciò un segno profondo nella memoria collettiva di Bologna. La città, ferita ma non sconfitta, si impegnò nella ricostruzione, cercando di preservare e ripristinare il suo patrimonio artistico e culturale. L'Archiginnasio, ricostruito nel dopoguerra, è oggi un simbolo della resilienza bolognese e della volontà di non dimenticare le tragedie del passato.

Conclusioni

Il bombardamento di Bologna del 29 gennaio 1944 fu un evento drammatico che segnò profondamente la città e i suoi abitanti. La distruzione di monumenti storici e culturali rappresentò una perdita irreparabile, ma la risposta della popolazione dimostrò una straordinaria capacità di resistenza e di ricostruzione. Oggi, a distanza di decenni, quell'evento rimane una testimonianza delle sofferenze causate dalla guerra e della forza di una comunità che ha saputo rialzarsi e preservare la propria identità.