Il contesto storico
Nel 1860, l'Italia era ancora un paese diviso in diversi stati. Il Regno di Sardegna, guidato da Vittorio Emanuele II, era impegnato in un processo di unificazione nazionale.
L'annessione di Bologna
Il 14 giugno 1860, Bologna votò l'annessione al Regno di Sardegna con oltre il 99% dei voti. L'annessione fu accolta con grande entusiasmo dalla popolazione, che vedeva nell'unità nazionale la fine della dominazione straniera.
I disordini contro il regno sabaudo
Tuttavia, dopo pochi mesi, a Bologna iniziarono a scoppiare disordini contro il regno sabaudo. I motivi dei disordini erano molteplici, tra cui il carovita, l'aumento delle tasse e la repressione politica.
I moti del 1864
I moti più importanti ebbero luogo nel 1864. Il 17 marzo, una manifestazione di protesta contro il carovita sfociò in scontri con le forze dell'ordine. I disordini si protrassero per diversi giorni e furono repressi con la forza.
Le conseguenze dei disordini
I disordini del 1864 ebbero profonde conseguenze per la città di Bologna e per il governo sabaudo. La situazione politica e sociale era estremamente instabile, e il governo fu costretto a prendere misure per affrontare le preoccupazioni della popolazione. Queste misure includevano sforzi per migliorare la situazione economica, ridurre la pressione fiscale e affrontare le richieste di maggiore rappresentanza politica.
In conclusione, il periodo post-annessione a Bologna fu caratterizzato da un mix di entusiasmo per l'unificazione nazionale e disordini causati da problemi economici e politici. Questi eventi contribuirono in modo significativo alla storia dell'unità italiana e alla lotta per i diritti e le riforme nella città di Bologna.
1860: Bologna entra a far parte del Regno d'Italia.Bologna vota l'annessione al Piemonte con oltre il 99% dei voti, ma dopo pochi mesi cominciano disordini contro il regno sabaudo a causa del carovita.