Bologna: Una Città Divisa
All'inizio del XV secolo, Bologna era una città divisa, sconvolta da conflitti politici e rivalità tra famiglie potenti. Il potere era suddiviso tra le fazioni dei Guelfi e dei Ghibellini, e il governo era instabile e in costante cambiamento. Una delle figure più influenti di quell'epoca era Giovanni Bentivoglio, un uomo ambizioso che cercava costantemente di consolidare il suo potere su Bologna.
L'Occupazione dei Visconti
Tuttavia, la città di Bologna cadde sotto l'occupazione dei Visconti di Milano, guidati da Gian Galeazzo Visconti. Questo periodo di occupazione fu caratterizzato da umiliazioni e restrizioni per i cittadini bolognesi. La cittadella del Pratello, oggi conosciuta come una zona frequentata dagli studenti dopo l'orario dell'aperitivo, fu ampliata per ospitare le truppe viscontee, causando disagi ai residenti. Le torri Asinelli e Garisenda, iconiche strutture della città, furono recintate e utilizzate solo come punti di avvistamento militare. Piazza Maggiore, il cuore della città, fu circondata da cancelli robusti con otto sbocchi per lanciare pietre in caso di attacchi esterni. Addirittura, la maestosa basilica di San Petronio fu trasformata in un insediamento militare con 200 soldati alloggiati nelle sue navate.
Nanne Gozzadini e la sua Influenza
Punto dal rimorso o, più verosimilmente, dalla prospettiva di un'inevitabile rovina economica della città, Nanne Gozzadini, un personaggio influente del tempo, comprese che aveva fatto un errore nel preferire l'alleanza con i Visconti al governo autocratico di Giovanni Bentivoglio. Gozzadini iniziò a tessere una nuova alleanza con la Chiesa, convincendo il Papa che la riconquista di Bologna avrebbe rafforzato il potere della Chiesa stessa. Parallelamente, cercò di ottenere il sostegno della popolazione bolognese, stufa di vivere in una città più simile a una guarnigione militare che a un centro commerciale e culturale.
La Riconquista di Bologna
In poche settimane, le milizie del marchese di Ferrara, inviate dal Papa Bonifacio IX, si presentarono alle porte di Bologna e sconfissero le truppe viscontee. Nel settembre del 1403, il cardinale Baldassarre Cossa, inviato del Papa, fece il suo ingresso trionfale in città. Tuttavia, questa "vittoria" portò solo a un cambio di potere straniero su Bologna.
Il Dubbio Personaggio di Baldassarre Cossa
Baldassarre Cossa era una figura controversa e moralmente discutibile. La sua ascesa al cardinalato era avvenuta grazie ai legami familiari, essendo imparentato con il Papa Bonifacio IX. Durante il Giubileo del 1400, aveva tratto enormi profitti dalla vendita delle cariche ecclesiastiche e delle indulgenze papali. Alcuni lo ritraevano come una figura demoniaca, colpevole di ogni sorta di immoralità, comprese le violenze su donne e suore. Ben presto divenne evidente che la sua presenza a Bologna aveva lo scopo di trasformare la città in un suo possedimento personale e docile.
La Fine di Nanne Gozzadini
La presenza di Cossa a Bologna portò a nuove restrizioni e alla costruzione di una rocca vicino a porta Galliera, un simbolo del potere dispotico incarnato da Bertrando del Poggetto. Inoltre, i lavori di costruzione della basilica di San Petronio furono interrotti. Nanne Gozzadini, l'architetto di questa alleanza con la Chiesa, presto comprese che aveva commesso un grave errore. La sua famiglia fu rovinata, e il fratello e il figlio di Nanne furono imprigionati e uccisi da ordine di Cossa.
Conclusioni
Il settembre del 1403 segnò una pagina oscura nella storia di Bologna, poiché la città passò nuovamente sotto il controllo straniero, questa volta nelle mani della Chiesa. La popolazione bolognese dovette continuare a sopportare l'oppressione e le restrizioni imposte dai nuovi governanti. La figura controversa di Baldassarre Cossa rimane un simbolo di quel periodo tumultuoso, caratterizzato da interessi personali e politiche disoneste.
Cossa Baldassarre