Storia
La villa fu costruita nel XVIII secolo dalla famiglia Ranuzzi, che la tenne fino al 1800. In quell'anno, la villa fu acquistata dal conte Gnudi, tesoriere di papa Pio VI. Il conte Gnudi fece apportare importanti modifiche alla villa, tra cui l'aggiunta di un portico neoclassico e la decorazione degli interni con affreschi di artisti del calibro di Vincenzo Martinelli, Pietro Fancelli e Antonio Basoli.
Nel 1830, la villa fu acquistata dai Pallavicini, che la tennero fino al 1955. In quell'anno, la villa fu donata alla Fondazione Gesù Divino Operaio, che la utilizza come centro polifunzionale.
Leggende
Villa Pallavicini è anche nota per le sue leggende. La più famosa è quella del tesoro nascosto dal conte Gnudi nel parco della villa. Secondo la leggenda, il conte Gnudi, in fuga da Roma dopo essere stato accusato di ruberie ai danni della Santa Sede, nascose nel parco un tesoro di marenghi d'oro. Il tesoro sarebbe ancora nascosto in un pozzo situato nel parco, ma nessuno è mai riuscito a trovarlo.
Un'altra leggenda riguarda la contessina Sinibaldi, che abitava in una villa vicina a Villa Pallavicini. La contessina Sinibaldi era innamorata di un rampollo dei Pallavicini, ma il loro amore era ostacolato dalle famiglie dei due giovani. Per incontrarsi in segreto, i due giovani scavarono una galleria sotterranea che collegava le due ville. La contessina Sinibaldi morì di crepacuore quando il suo amante fu mandato in guerra, e il suo spirito sarebbe ancora oggi imprigionato nella galleria.
Misteri
Nel corso degli anni, sono stati segnalati diversi fenomeni paranormali a Villa Pallavicini. Alcuni testimoni hanno riferito di aver visto strane figure muoversi nel parco o negli interni della villa. Altri hanno raccontato di aver sentito strani rumori o di aver avuto la sensazione di essere osservati.
Nel 1944, durante la seconda guerra mondiale, la villa fu occupata dai nazisti. I nazisti furono testimoni di diversi fenomeni paranormali, tra cui la comparsa di un fantasma che li perseguitava durante la notte.