Storia e vicende di una delle più antiche torri di Bologna
All'angolo tra via Borgonuovo e Strada Maggiore, all'altezza del civico 35, si ergeva una delle più imponenti e antiche torri gentilizie di Bologna: la Torre dei Basacomare. Dell'originaria struttura duecentesca rimane oggi visibile solo un troncone di 24 metri di altezza, inglobato nella cortina edilizia tra via Borgonuovo e via Santo Stefano.
Le prime notizie storiche risalgono al XII secolo, quando la torre venne edificata dalla famiglia Basacomare, il cui capostipite Rolando Basacomare è ricordato in documenti medievali risalenti al 1148. All'epoca la torre svettava con i suoi 68 metri di altezza in una delle zone più vitali della città, lungo l'antica via Strata Maior (l'odierna Strada Maggiore) che collegava la città con la Via Emilia.
La struttura, dalla pianta quadrata, presentava una base di circa 6,8 metri di lato, con muri perimetrali dello spessore di quasi 2 metri. Una mole imponente, costruita con la classica tecnica edilizia bolognese a filaretto di mattoni, che le consentiva di competere con le tante altre torri gentilizie che caratterizzavano lo skyline medievale bolognese.
Come gli altri edifici della sua epoca, la torre aveva innanzitutto una funzione difensiva e di ostentazione del potere e della ricchezza della famiglia proprietaria. In caso di tumulti che frequentemente insanguinavano le lotte tra le fazioni cittadine, essa costituiva un rifugio sicuro per i Basacomare.
Inoltre, la visuale dall'alto consentiva di tenere sotto controllo i nemici e l'insorgere di incendi in città. Infine, i piani nobili ospitavano gli appartamenti della famiglia, mentre quelli superiori erano riservati alla servitù e ad attività artigianali.
Tuttavia, nel 1225, per ordine del podestà Pace Boccaccio, la torre subì una drastica decurtazione, venendo mozzata di oltre 40 metri. Il motivo di questo pesante intervento fu la condotta ritenuta "malvagia" dei Basacomare, che avevano preso parte alle cruente lotte che in quegli anni insanguinavano Bologna.
Fu l'inizio del declino per la torre e per la famiglia proprietaria. I Basacomare furono costretti a vendere la torre nel 1292 e nei decenni seguenti l'edificio subì ulteriori manomissioni, fino ad essere quasi completamente inglobato nelle costruzioni circostanti.
Dell'antica Torre dei Basacomare resta oggi visibile soltanto il troncone di 24 metri inglobato tra gli edifici tra via Santo Stefano e via Borgonuovo. Nonostante le mutilazioni subite nei secoli, questo resto riesce comunque a testimoniare l'antico splendore della torre e il suo ruolo fondamentale nel definire, con la sua imponenza, i connotati urbanistici della Bologna medievale.
Osservando la parte rimasta, emergono i segni delle ferite inferte nei secoli all'edificio: i fori di legni incastellati, le tracce dei solai e del tetto, gli stemmi cancellati. Eppure, la cortina laterizia e la merlatura sommitale continuano ad evocare la storia e il fascino di questa scomparsa protagonista dello skyline cittadino.
La torre è oggi sottoposta a vincolo da parte della Soprintendenza, che ne tutela il valore storico e architettonico. Nonostante vicende alterne e danni subiti, rappresenta una testimonianza unica di una Bologna ormai scomparsa, quando le torri gentilizie svettavano minacciose e maestose sopra i tetti della città medievale.