Grand Hotel Brun: Storia di un'Elegante Icona Bolognese
Un Lusso Svizzero a Bologna
Nel lontano 1828, un uomo svizzero di nome Giacomo Melchiorre Brun intraprese un progetto audace: trasformare Palazzo Ghisilieri, situato all'angolo tra Via Ugo Bassi e Piazza Malpighi, in un sontuoso albergo. Inizialmente noto come "Pensione Svizzera", questo luogo si trasformò presto in un'incarnazione del lusso e dell'eleganza, divenendo in seguito noto come "Albergo Reale".
Il Passaggio di Proprietà e il Prestigio Crescente
A metà del XIX secolo, la famiglia Frank acquisì l'albergo, ribattezzandolo con orgoglio "Grand Hotel Brun". Questo fu l'inizio di un'epoca d'oro per l'ospitalità bolognese. L'hotel divenne rapidamente il più prestigioso della città e attrasse una clientela di élite, compresi personaggi di spicco come Giuseppe Garibaldi e la regina madre Margherita di Savoia. Musicisti rinomati come Richard Wagner, Giacomo Puccini e Giuseppe Verdi trovarono rifugio nelle lussuose camere del Grand Hotel Brun, contribuendo a cimentare la sua reputazione.
L'Eccellenza Gastronomica e l'Arte del Gusto
L'hotel non era celebre solo per la sua ospitalità di prima classe, ma anche per la sua cucina straordinaria. La raffinata gastronomia del Grand Hotel Brun attirò illustri ospiti, tra cui il celebre poeta e scrittore Gabriele D'Annunzio, che spesso lo scelse come sua meta preferita. L'elegante ristorante dell'hotel diventò un punto di incontro per gli amanti della buona cucina e dell'arte del gusto.
Il Lusso dell'Epoca: Comfort e Raffinatezza
Il Grand Hotel Brun vantava una straordinaria dotazione per l'epoca. Le 143 stanze dell'hotel erano dotate di acqua corrente, bagni privati, riscaldamento con caloriferi a vapore e illuminazione elettrica, caratteristiche all'avanguardia che lo posizionavano tra i migliori alberghi d'Europa. L'hotel disponeva anche di un ampio parcheggio interno, un lusso ancor più apprezzato in una città in continua evoluzione.
L'arredamento dell'hotel era un'elegante espressione di raffinatezza, con una hall e sale interne adornate da opere d'arte e dettagli preziosi. In particolare, la splendida galleria del primo piano, decorata con busti raffiguranti imperatori romani e quadri antichi, rimaneva impressa nella memoria di chi varcava la soglia dell'hotel.
Il Restauro di Alfonso Rubbiani e il Triste Fine
Nel 1911, l'architetto Alfonso Rubbiani si dedicò al restauro dell'hotel, preservandone e accentuandone l'incanto. Tuttavia, la storia del Grand Hotel Brun ebbe una svolta tragica il 24 luglio 1943, durante un bombardamento alleato. L'edificio dell'hotel subì gravi danni, segnando la fine di un'era.
Il Ricordo dell'Eleganza Passata
Dopo la guerra, l'edificio non fu ricostruito. Al suo posto sorse un edificio moderno noto come il "Palazzo del Toro". Oggi, l'unica traccia dell'antica bellezza del Grand Hotel Brun si conserva all'angolo tra Via Ugo Bassi e Via Testoni, dove il prestigioso hotel ha lasciato una memoria indelebile nella storia e nell'immaginario di Bologna.
La storia del Grand Hotel Brun è un omaggio all'arte dell'ospitalità e alla bellezza dell'epoca passata, una testimonianza di un tempo in cui l'eleganza e il lusso erano all'ordine del giorno.
Hotel Brun dopo i bombardamenti del 43
Hotel Brun nei primi del 900